SEMIOTICA DEL TESTO

Insegnamento
SEMIOTICA DEL TESTO
Insegnamento in inglese
SEMIOTICS
Settore disciplinare
M-FIL/05
Corso di studi di riferimento
SCIENZA E TECNICA DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA
Tipo corso di studio
Laurea
Crediti
9.0
Ripartizione oraria
Ore Attività Frontale: 54.0
Anno accademico
2022/2023
Anno di erogazione
2022/2023
Anno di corso
1
Lingua
ITALIANO
Percorso
PERCORSO STANDARD
Docente responsabile dell'erogazione
PONZIO Luciano

Descrizione dell'insegnamento

Il corso è aperto a tutti gli studenti interessati

Il testo a cui ci riferiamo in questo corso, che si occupa particolarmente di problemi di ordine metodologico della semiotica del testo, è tanto il testo verbale (il testo dei generi della scrittura letteraria e quello dei generi del discorso ordinario), quanto il testo non verbale (pittorico, fotografico, teatrale, musicale, ecc.). Ciò che proponiamo è una semiotica del testo il cui punto di vista sia quello del “testo complesso, o secondario”, nel senso della tipologia dei generi del discorso, estensibile ai generi del testo, di Michail Bachtin. Si tratta del testo che raffigura altri testi, come avviene nell’ambito della creatività artistica. Esso non fa parte degli usi e delle funzioni ordinarie dei testi, dei “testi semplici, o diretti, o primari”. Al tempo stesso si costituisce nella relazione e nel confronto con essi. Ne rende conto dalla sua posizione esterna, si pone con essi in rapporto dialogico di partecipazione e di exotopia, di comprensione rispondente.

Nella concezione moderna di “testo”, inteso come complesso segnico e scrittura, s’inserisce di diritto il testo artistico – letterario, pittorico, teatrale, fotografico, cinematografico, musicale ecc., – e il testo della riflessione critica, filosofica e semiotica ad esso dedicata, da parte di autori quali Bachtin, Jakobson, Peirce, Barthes, Foucault, Derrida, Deleuze. Occuparsi di ciò significa considerare (in termini di acquisizione di conoscenze e comprensione) le strategie stesse del testo (textus), in particolare del testo che non si lascia leggere una volta per tutte, mostrandosi inconsumabile, sempre di nuovo leggibile. Ciò rende possibile l’incontro con un tipo di lettura che guarda al testo come capace di riscrittura, cioè di una scrittura che travalica la trascrizione, che va al di là della dimensione frastica e letterale, sostituendo alla ripetitiva rappresentazione l’innovativa raffigurazione, e che quindi permette, nella riflessione sul testo, di soffermarsi sulla sua capacità di eccezionalità, di originalità, di abilità incisiva e soprattutto sul suo contributo al superamento del carattere stereotipato della lingua pratica e dei linguaggi ordinari verbali e non-verbali. Tener conto, nella semiotica del testo, di questo tipo di testo, nella costruzione dei modelli di analisi, significa dover rivedere le categorie a cui il testo è stato generalmente sottoposto e che sono fondamentalmente quelle della costruzione e riproduzione dell’identità, laddove un approccio linguistico e semiotico si rivela fondamentale (in particolare: conoscenza e capacità di comprensione, capacità di applicare conoscenza e comprensione, autonomia di giudizio, abilità comunicative, capacità di apprendimento) nel percorso formativo dello studente come “mediatore linguistico”.

Saranno potenziate inoltre le seguenti capacità trasversali.

Textus è, nell’etimo, “tessuto”, ovvero rete, tela, scrittura. Nella considerazione della versione moderna di testo possiamo parlare oggi non solo di testo letterario o poetico, nelle sue forme verbali ma anche di testi extra-verbali, come nel caso del testo musicale, del testo pittorico, o nelle forme miste del testo cinematografico, teatrale, pubblicitario ecc. Inoltre bisogna considerare le relazioni del testo a partire dai margini, espresse nell’accezione di “intertestualità” introdotta da Julia Kristeva. Le capacità trasversali sono dunque insite nel testo nelle sue relazioni testo-contesto; testo-autore; testo-interpretazione; testo-linguaggio; testo-alterità; testo-discorso; testo-sottinteso; testo-ideologia; testo-lettura; testo-scrittura; testo-narrazione; testo-traduzione; testo-semiotica del testo.

Verranno effettuate lezioni teoriche e pratiche di didattica frontale. La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.

L’accertamento della preparazione avverrà attraverso un esame-colloquio (v. conoscenze e comprensione). Le domande si atterranno rigorosamente ai testi in programma (v. capacità di applicare le conoscenze acquisite), fatto salvo diversa indicazione del docente per gli studenti interessati ad approfondire determinati autori e argomenti menzionati durante il corso (competenze personali EMT, punto 26). L’esame verificherà l’acquisizione del punto di vista semiotico utilizzando i metalinguaggi appropriati nonché applicando approcci teoretici pertinenti (competenze traduttive, punto 9).

Gli studenti potranno prenotarsi per l’esame finale utilizzando esclusivamente le modalità previste dal sistema VOL.

Le date degli appelli d'esame saranno comunicate successivamente qui e con avviso in bacheca online, sezione "notizie"

Il testo a cui ci riferiamo in questo corso, che si occupa particolarmente di problemi di ordine metodologico della semiotica del testo, è tanto il testo verbale (il testo dei generi della scrittura letteraria e quello dei generi del discorso ordinario), quanto il testo non verbale (pittorico, fotografico, teatrale, musicale, ecc.). Ciò che proponiamo è una semiotica del testo il cui punto di vista sia quello del “testo complesso, o secondario”, nel senso della tipologia dei generi del discorso, estensibile ai generi del testo, di Michail Bachtin. Si tratta del testo che raffigura altri testi, come avviene nell’ambito della creatività artistica. Esso non fa parte degli usi e delle funzioni ordinarie dei testi, dei “testi semplici, o diretti, o primari”. Al tempo stesso si costituisce nella relazione e nel confronto con essi. Ne rende conto dalla sua posizione esterna, si pone con essi in rapporto dialogico di partecipazione e di exotopia, di comprensione rispondente.

Questo tipo di testo capace di raffigurazione è dotato anche di un’eccedenza di visione rispetto allo sguardo dei testi che restano all’interno della rappresentazione e che sono funzionali alla riproduzione dell’identità. La sua prospettiva permette di cogliere del testo la sua alterità, la sua capacità dialogica, in cui rispondere non è rispondere di sé, ma dell’altro: una risposta dunque che fuoriesce dalla responsabilità delimitata dei ruoli a cui i testi della rappresentazione appartengono.

Roman Jakobson, partendo dal suo originario interesse per la poesia (Chlebnikov, Majakovskij) e poi riprendendo le valenze segniche configurate da Peirce – iconicità, indicalità, simbolicità –, mostra come il funzionamento della lingua si basi proprio sulla compresenza e partecipazione di questi tre aspetti del segno. Il prevalere, nella lingua, della componente simbolica, convenzionale, non esclude le altre due, quella iconica e quella indicale. Se per alcuni testi tra codificazione e decodificazione può esserci coincidenza e simmetria, per i testi con valore iconico, con gradi evidenti di “letterarietà” (non in senso stretto, riservato alla letteratura), cioè per i testi artistici in generale, la scrittura non coincide con la lettura.

Michail Bachtin, nel suo scritto sul problema del testo (1959-61), descrive due logiche del testo: la prima, in cui il testo risulta in relazione con il suo sistema segnico di appartenenza; e, la seconda, che riguarda la relazione dialogica della sua costituzione di senso nel suo rapporto intertestuale. La logica dialogica è la logica specifica del testo. L’altra, benché indispensabile in una prima fase di comprensione, risulta riduttiva se pretende di esaurire la portata semantica del testo. Alla stessa maniera, come risulta soprattutto nei testi di scrittura artistica, l’espressione segnica non si esaurisce nella rappresentazione, ma è specificamente raffigurazione.

Il corso offre dunque gli elementi e le prospettive per la costruzione di un approccio metodologico e critico alla problematica della lettura del testo mettendo a frutto il contributo della scienza dei segni.

Testo obbligatorio:

 

  • L. Ponzio, Visioni del testo, Pensa, Lecce 2016.

 

Un testo a scelta tra:

  • L. Ponzio, Roman Jakobson e i fondamenti della semiotica, Mimesis, Milano, 2015.
  • L. Ponzio, Icona e raffigurazione. Bachtin, Malevič, Chagall, Mimesis, Milano, 2016.

 

In aggiunta ai 2 testi, e in riferimento alle tematiche del corso, gli studenti possono scegliere per la loro preparazione il terzo testo tra:

 

  • M. M. Bachtin e V. Vološinov, Parola propria e parola altrui nella sintassi dell’enunciazione, Pensa, Lecce, 2010.
  • J. Lotman, Il girotondo delle muse, a cura di S. Burini, Bompiani, Milano, 2022 (in particolare la I e la II parte).
  • L. Ponzio (a cura), La persistenza dell’altro. La singolarità dell’altro fuori dall’appartenenza identitaria, Pensa, Lecce, 2020.
  • L. Ponzio Lo squarcio di Kazimir Malevič, Spirali, Milano, 2004.
  • L. Ponzio, L’immagine e la parola nell’arte tra letterarietà e raffigurazione, AGA Arti Grafiche Alberobello, 2017.
  • A. Ponzio, Interpretazione e scrittura, Pensa, Lecce, 2011.
  • L. Ponzio, L’iconauta e l’artesto. Configurazioni della scrittura iconica, Mimesis, Milano, 2010.
  • Th. Sebeok, Una introduzione alla semiotica, Carocci, Roma, 2003.

 

Altri testi di approfondimento (da concordare eventualmente col docente in aggiunta o come alternativi al programma d’esame):

 

M. M. Bachtin, L’opera di Rabelais e la cultura popolare, Einaudi, Torino, 1979.

M. M. Bachtin, L’autore e l’eroe. Teoria letteraria e scienze umane, Einaudi, Torino, 1988.

M. M. Bachtin, Per una filosofia dell’atto responsabile, Pensa MultiMedia, Lecce, 2009.

M. M. Bachtin, In dialogo. Conversazioni del 1973 con V. Duvakin, ESI, Napoli, 2008.

M. M. Bachtin, Problemi dell’opera di Dostoevskij, Dedalo, Bari, 1997.

M. M. Bachtin, Dostoevskij. Poetica e stilistica, Einaudi, Torino, 1968.

R. Barthes, La camera chiara, Einaudi, Torino, 1980.

R. Barthes, L’ovvio e l’ottuso, Einaudi, Torino, 1985.

R. Barthes, Il piacere del testo seguito da Variazioni della scrittura, Einaudi, Torino, 1999.

R. Barthes, Il brusio della lingua, Einaudi, Torino, 1984.

R. Barthes, La grana della voce, Einaudi, Torino, 1986.

C. Bene; G. Deleuze, Sovrapposizioni, Feltrinelli, Milano, 1978.

W. Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Einaudi, Torino, 2000.

M. Bonfantini, La semiosi e l’abduzione, Bompiani, Milano, 1987.

G. Deleuze, Francis Bacon. Logica della sensazione, Quodlibet, Macerata, 1981.

J. Derrida, Memorie di cieco. L’autoritratto e altre rovine, Abscondita, Milano, 2003.

U. Eco, Opera aperta, Bompiani, Milano, 1962.

U. Eco, Lector in fabula, Bompiani, Milano, 1979.

U. Eco, Sei passeggiate nei boschi narrativi, La nave di Teseo, Milano, 2018.

M. Foucault, Questo non è una pipa, SE, Milano, 1988.

M. Foucault, Le parole e le cose, BUR, Milano, 2001.

P. Florenskij, La prospettiva rovesciata e altri scritti, Gangemi, Reggio Calabria, 1990.

D. Haynes, Bachtin e le arti visive, Nike, Segrate, 1999.

R. Jakobson, Saggi di linguistica generale, Feltrinelli, Milano, 2012.

J. Kristeva, Il linguaggio questo sconosciuto, Adriatica, Bari, 1992.

J. Kristeva, Stranieri a se stessi, Feltrinelli, Milano, 1990.

C. Morris, Lineamenti di una teoria dei segni, Pensa MultiMedia, Lecce, 2009.

C. Morris, Scritti di semiotica e di estetica, Pensa MultiMedia, Lecce, 2012.

M. Merleau-Ponty, L’occhio e la mente, SE, Milano, 1989.

J.-L. Nancy, Il ritratto e il suo sguardo, Cortina, Milano, 2002.

A. Ponzio,  Tra semiotica e letteratura. Introduzione a Michail Bachtin, Milano, Bompiani, 2015.

V. Propp, Morfologia della fiaba, Einaudi, Torino, 2000.

Saussure, F. de, Corso di linguistica generale, Laterza, Roma-Bari, 1972.

Semestre
Primo Semestre (dal 19/09/2022 al 13/01/2023)

Tipo esame
Non obbligatorio

Valutazione
Orale - Voto Finale

Orario dell'insegnamento
https://easyroom.unisalento.it/Orario

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